Occhio di tigre




E' un ossido di silicio con ossido di ferro (giallo oro), famiglia quarzi, sistema con aggregati a forma fascicolate. 
Aspetto: si dice occhio di tigre quando la pietra ha riflessi giallo oro su fondo bruno e si differenzia esteticamente dagli altri (occhio di gatto, di falco, di toro) soltanto in termini di riflesso mobile. 
Storia: l’occhio di tigre veniva utilizzato dalle popolazioni orientali come protezione contro il malocchio, ma si riteneva che fosse in grado di guarire anche le malattie agli occhi e alla vista contribuendo al suo miglioramento. In particolare, questa pietra veniva considerata anche un potente stimolatore della sessualità, aumentando non solo la fertilità della donna ma anche la capacità di resistenza dell’uomo nel rapporto sessuale.  
Provenienza: relativamente abbondante, si rinviene principalmente in Sudafrica. 
Proprietà di trasformazione:l'occhio di tigre è un cristallo che favorisce il radicamento e la centratura, aumentando così la percezione chiara e la visione interiore. Viene indicata come la pietra dell’energia maschile, in quanto incrementa il potere personale, ma senza renderlo troppo capriccioso o imperativo.  
Proprietà terapeutiche:l'occhio di tigre è particolarmente benefico per organi quali il pancreas, la milza, gli organi digestivi e il colon, è un ottimo equilibratore delle emozioni, in quanto le esalta e le amplifica. Espande inoltre l’attività del cuore come organo fisico, circondando protettivamente tutta la colonna vertebrale e favorendo la riattivazione della kundalini. Aumenta la connessione con la propria volontà. 
Posizione: chakra III 
da: altrasalute.com
Classe minerale: ossidi, gruppo dei quarzi
Formula chimica: SiO2 + FeOOH
Sistema cristallino: trigonale
Processo litogenetico: terziario
Colore: oro e bruno
L’amuleto della tranquillità
L’Occhio di tigre è un quarzo contenente limonite, che produce dei tipici riflessi gialli che rendono questo cristallo somigliante agli occhi della tigre.
È antica credenza che esso abbia un effetto protettivo sugli occhi e contro ogni tipo di sortilegio. In India le madri ponevano nelle tasche dei propri figli alcuni cristalli di questo minerale per proteggerli da ogni pericolo.
È la pietra da indossare nei momenti di difficoltà, poiché sostiene e dona fiducia, e aiuta a difenderci dalle situazioni e dalle persone opprimenti e più in generale dalle influenze esterne.
Pietra dall’energia maschile, lavora sul 3°chakra mettendoci in relazione con il potere personale e la volontà. Dona equilibrio emotivo, accrescendo la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Rende centrati e radicati. Riduce arroganza e testardaggine.
Utilissimo da indossare nel luogo di lavoro e ovunque sia necessario interagire con gli altri, rende consapevoli dei propri diritti.
Il suo uso è da consigliare alle persone che tendono a esitare e hanno difficoltà a prendere decisioni, così come a chi, pur avendo buone capacità creative, non riesce a concretizzarle in un progetto reale. Da adottare anche per ottenere la forza di volontà necessaria a portare a termine un progetto.
Secondo gli esperti di cristalli, dal punto di vista fisico, sarebbe un rallentatore dei flussi energetici. Si rivelerebbe quindi utile in casi di ipereccitazione nervosa e per ridurre l’iperattività delle ghiandole surrenali. Aiuterebbe le funzionalità del fegato, della milza e del sistema digestivo in generale.
Si può indossare come ciondolo, collana o bracciale. Se viene usato durante la meditazione va posato sul 3°chakra per aiutare a superare i momenti di stress, e a inquadrare i problemi nella giusta prospettiva e in modo costruttivo.
Si purifica con i metodi usuali, si ricarica alla luce del sole.
da: astroluce.enel.il

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